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giovedì 16 agosto 2012

Recensione del libro "Gocce di vita" a cura dello scrittore G. Andrea Negrotti

Nella foto lo scrittore Giovanni Andrea Negrotti

Il mondo visto con occhi di bambina, occhi che penetrano, scrutano curiosi come quelli dei gatti.
Una giostra di colori ed emozioni che a volte può essere un pericolo.
Carmela Gabriele ci mostra la meraviglia della vita in finezze che non ci sono sconosciute, ma che non percepiamo più, poiché il nostro sguardo adulto và ben oltre a certe specifiche sino a che la poesia non venga a rivelarci o ricordarci che tutti abbiamo guardato la vita con la medesima curiosità.
“Gocce di vita” sono quei dettagli che l’autrice ormai matura vede ancora, o meglio ricorda, come fosse fanciulla; questa poetica è un altalena di emozioni, spaccati di vita che inducono nell’immedesimarsi, risvegliando in noi il fanciullo ormai cresciuto.
Gocce di vita è una pioggia di sensazioni che leggendole quasi creano un susseguirsi d’immagini come un film sbiadito che racconta un' epoca.
Carmela Gabriele dedica grande attenzione ai fatti sociali, a ricordi di famiglia, alla natura, e prova le stesse emozioni di chi ha un cuore generoso e puro, essa vive in armonia con l’ambiente che la circonda e sfrutta ogni segnale o messaggio lei riesca a percepire per trasferirlo in versi che rimangono inalterati giungendo a noi.
Il suo cuore di ingenua bambina a volte la fa sperare in un mondo migliore, ma proprio questa sua bontà le fa scoprire l’amarezza della vita, ella si appresta ad una preghiera o ad un monito e da qui ecco i versi sinceri che implorano ad un civile comportamento.
Nell’opera sono presenti alcuni disegni dell’autrice di una infinita tenerezza, anche quelli.
“Gocce di vita”.
Ed. youcanprint 2012
Prefazione: dott. Carlo De Lauro
Critica Letteraria: insegnante Leone Caterina

Recensione di Giovanni Andrea Negrotti poeta.

lunedì 6 agosto 2012

Recensione del libro "Gocce di vita" a cura della scrittrice Maria Rizzi

In foto la scrittrice Maria Rizzi

Carmela Gabriele, scrittrice, poetessa, attrice e Presidente dell' Associazione Luce dell'Arte, che a Roma promuove la cultura e, soprattutto, l'Amore per la cultura in tutte le sue forme, si cimenta nel suo quinto libro, la sua seconda raccolta poetica: "Gocce di vita".
La silloge, come afferma con incisività Caterina Leone, tratta dell'amore, sentimento inflazionato, che nei versi di Carmela vibra sulle pagine e tende come archi di cetre le anime dei lettori. Vibra in tutte le sue accezioni: filiale, di nipote, femminile, universale.
Cito a proposito dell'amore universale la splendida lirica "Angelo nudo" : "l'abc dell'abbandono / dopo una notte precoce d'amore / pagata con lo scotto di una figlia senza cognome".
La nostra Autrice è incline a descrivere i paesaggi con tocchi da pittrice. Dipinge affreschi visibili distillando linfa dal lirismo più puro.
E nella silloge dallo spettro ampio troviamo anche versi di sagace, sottile critica sociale. Cito "Scatolone domestico", che tende a mettere in risalto la povertà intesa come abbondanza di oggetti e nudità di valori. Un neo -realismo che, con umile, personale paradosso, accosterei al Pablo Neruda degli elementi, alla capacità del grandissimo Autore cileno di descrivere gli ambienti facendo l'inventario poetico degli elementi contenuti in essi.
Va messo in rilievo, sempre facendo riferimento a Neruda, come la Gabriele sappia cambiare di colpo registro lirico. Ella, infatti, salta da versi ridondanti, immaginifici, ad altri essenziali, sorvegliati, composti con tecnica completamente diversa. "Vera natura", per esempio, ha struttura essenziale e l'Autrice ripete l'impostazione iniziale per undici versi. "Nel male ti riconosci. / Nel male ti butti via. / Nel male ti deformi."
Il teatro, grande passione di Carmela, è presente nella raccolta in una poesia lunghissima e molto ben articolata, che narra, con timbro potente quanto il palco e gli attori siano metafore dell'esistenza. I versi ci consentono di ascoltare 'musica pirandelliana'.
Il libro è dedicato al nonno di Carmela, scomparso nel luglio 2011 e la figura del parente tanto amato si staglia nitida tra le pagine, sommergendo il lettore e coinvolgendolo a livello emozionale.
Basta far riferimento alla lirica "Lo spirito tuo vivrà sempre con me": "Nonno mi vuoi proprio bene, / hai scelto la stanza più elegante, tu che di buon gusto / ne hai avuto sempre da vendere, la mia preferita / sin da bimba, per comunicare con me. / Ci passerò sempre per sentire il tuo respiro caldo". L'Autrice dimostra di essere consapevole che gli Amori scomparsi restano tra noi... sono solo invisibili.
Lo stile della Gabriele è intenso, ricco di pathos, ha timbro poderoso ed è permeato di musicalità. Leggerlo è lasciar scorrere 'gocce di vita' sul nostro tempo... divenendo più ricchi e meno egoisti.


                                                                                                                                             Maria Rizzi